A cura di ELSA LEVATI
La rosa comune ha fatto parte della cosmesi, fin dagli albori dell'antichità, ai tempi delle Terme Romane, dove la cosmesi è diventata una professione, e le Cosmetae, schiave specializzate nella preparazione di trattamenti specifici, la usavano per diverse preparazioni.Della rosa si usano principalmente i petali, non solo per estrarne le preziose sostanze odorose (oli essenziali)  ma anche per le proprietà astringenti e lenitive.

La prima cold cream, primo preparato comprendente una fase acquosa, veniva realizzata proprio con acqua di rose, mentre l'olio essenziale, la concreta e l'assoluta sono i pregiatissimi estratti usati nell'arte profumiera.

Usare i petali di rosa per le preparazioni casalinghe è molto difficile, perché la vera e propria acqua distillata va preparata con attrezzature professionali, del tutto impossibile è invece autoprodurre olio essenziale e concreta, dato che servono diverse centinaia di chili di petali per ottenere meno di un chilo di olio o concreta, questo spiega l'altissimo costo per le materie prime di qualità.
In casa però ci sono diverse preparazioni che possono essere fatte:
  • Macerato acquoso a freddo: questa estrazione permette di non rovinare i petali, delicatissimi, inoltre è possibile ottenere una certa quantità di macerato aumentando la variabile tempo, piuttosto che quella della temperatura (variabile su cui punta la distillazione con vapore). Filtrando accuratamente l'acqua di infusione il risultato è un tonico astringente che va conservato per pochi giorni in frigorifero, una settimana abbondante se viene aggiunto il conservante.
  • Macerazione in olio: questa estrazione permette di ottenere un oleolito profumato e con un blando effetto lenitivo, ma è necessario avere a disposizione una cospicua quantità di petali, perché a differenza di altri oleoliti, in questo caso bisogna sostituire i petali ogni 2 giorni, perché tendono a marcire in fretta, fino ad ottenere un olio con una profumazione che non sarà sicuramente molto intensa (è consigliabile usare oli inodori, come quello di riso).
  • Tintura madre di rosa: tradizionalmente veniva usata come "cordiale" per curare le palpitazioni, ma l'estrazione dovrebbe portare ad un estratto maggiormente profumato rispetto alla macerazione acquosa a freddo e in olio, quindi dal punto di vista cosmetico può essere usata per "completare" la macerazione acquosa a freddo, aggiungendo una nota profumata più forte. È necessaria un'infusione di almeno 21 giorni, utilizzando 1 parte di petali di rosa e 10 di solvente, che a sua volta sarà 50% alcol alimentare e 50% acqua distillata.
In tutti i tipi di estrazione è importante che il prodotto venga tenuto in un luogo fresco, asciutto e buio, in ogni caso è necessario mescolare il preparato giornalmente.
Proprio perché la rosa è uno dei fiori maggiormente coltivati e ibridati nel corso dei secoli, il risultato varia molto in base al tipo di rosa e all'annata (le estrazioni vanno sempre e comunque fatte durante il periodo balsamico), quindi non sempre si potrà ottenere lo stesso risultato.