"Alla base di tutto è solo una questione di Amore".Esistono le più grandi incomprensioni e confusioni sulla parola “amore”, ahinoi, usata troppo frequentemente per indicare sentimenti, impulsi, atteggiamenti che hanno ben poco in comune con l’Amore.
Solo risalendo alla sua origine cosmica, ovvero inserendo l’Amore in una concezione più ampia, possiamo comprendere appieno che cosa sia: l’Amore è qualcosa di insito in ogni essere, in ogni particella, in ogni forma dell’Universo, tendente all’unione, al completamento, all’integrazione. Una forza pervasiva del Creato stesso, manifestazione della Legge di Attrazione di cui è pervaso l’intero Cosmo, ovvero espressione di un fortissimo magnetismo universale che tiene insieme l’Universo per come lo conosciamo.
La Legge dell’Attrazione, manifestandosi su tutti i livelli, continua a farsi sentire, con la propria forza e presenza, in maniera coesiva al fine di tenere insieme gli atomi di tutta la materia.
L’Amore vero non è un amore passionale, ardente e turbolento, bensì è un sentimento calmo, sereno, una naturale tendenza a creare relazione con tutto e tutti, divenendo comprensione, aiuto, ascolto, sostegno: ha il potere di evocare le migliori qualità di cui siamo dotati e di cui è fornito il nostro interlocutore.
Cerco di spiegarmi meglio: l’Amore è la più grande forza unificatrice dell’Universo, in quanto è anche il più potente attrattore operante in tutto il macrocosmo ed in tutto il microcosmo.
Noi siamo energia, un meraviglioso aggregato di energia. Quella stessa energia di cui sono fatti gli oceani, le stelle, la luna, la mela che mangio a colazione e Biancaneve, la cagnolina che tanto mi ama da oltre un decennio, Tutto ciò che mai è esistito nasce ed è frutto di quella energia creatrice che tutto ha creato; l’origine è la stessa, a prescindere dalla forma, dalla manifestazione in cui io la riconosco: l’energia di Dio, dell’Assoluto, dell’Uno! Energia che potremmo definire Consapevolezza. In tutto il Creato si ritrova, a livello inconscio, nascosto, un afflato a tornare alla fonte, all’Uno, superando differenze, separazioni, distanze, e cercando di unirsi, di fondersi, di completarsi.
L’unione con l’Altro da Sé, portata dall’Amore, determina una conoscenza perfetta ed il Sé entra in uno stato “straordinario”, in cui l’identità non è perduta e la memoria non perisce, dove non esiste più alcuna separazione fra Conoscitore, Conosciuto e l’azione del Conoscere. E quando si realizza tutto ciò, sentiamo che non c’è proprio niente di straordinario, ma, al contrario, e, come scrivevo poco sopra, è la condizione naturale del Creato. È essenziale vedere chiaramente l’illusione per poterla superare.
Come poter compiere questa fusione? Occorre fare alcune considerazione preliminari.
L’Amore è la nota fondamentale di quel Grande Essere che usa il Logos Solare: Dio è Amore.
E mano mano che un essere umano progredisce lungo il proprio sentiero di sviluppo interiore, l’Amore si espande, si purifica, si eleva e diventa sempre più inclusivo, fino a comprendere ogni cosa del Creato: diventa, nel tempo, uno straordinario mezzo di elevazione spirituale che conduce la persona ben oltre quella parete di separazione fra il Sé e l’Altro da Sé. L’Amore demolisce il flebile guscio di separazione che imprigiona l’Io: il desiderio diventa aspirazione, la possessività e il potere diventano dedizione ed altruismo, l’aggressività e la competizione diventano anelito alla riunificazione con la Vita Universale.
L’Amore e il suo altro aspetto, la Saggezza, si possono profondamente comprendere solo quando si possiede l’intuizione che ci permette di unirci alla nostra Anima, ovvero che ci permette di esprimere, fino in fondo, il senso di questa esperienza che i nostri Spiriti sono venuti a compiere in questi corpo umani. Beatrice di Dante ben rappresenta questa amorevole comprensione e, a ragione, unendoci alle discipline esoteriche, potremmo definire la Saggezza come “l’intelligenza del cuore”.
Inoltre, dal nostro punto di vista,
- il pensiero è energia;
- l’energia va dove va il pensiero.
Questo ci consente di tentare un sentiero verso l’unione, ovvero verso l’Amore che può aprirci la strada a Dio e quindi alla guarigione. Esercitare un pensiero costante che ci faccia considerare tutto ciò che ci circonda come un’illusione (Maya) e che, al di là delle forme, esiste un solo grande Uno di cui noi, frattalicamente, siamo parte e tutto, e che permetta, momento dopo momento, di rendere sempre più flebile la separazione fra Sé e Altro da Sé.
Alla fine tutto si riassume in: ”Uomo, conosci te stesso”, ovvero in un’autentica “consapevolezza di Sé”, del proprio centro unificatore, contrapposto ad un sé illusorio orientato e strattonato dalla vita che ci circonda.
Il sentiero sembra chiaro, ma percorrerlo è tutta un’altra storia. D’altra parte, come Ouspensky scriveva, “il primo passo è accorgersi di non essere consapevoli”. Solo così noi possiamo divenire ciò che siamo in realtà: un frattale di Dio!
Per approfondire queste tematiche consigliamo il testo del Dottor Guizzardi : IL GRANDE LIBRO DI MEDICINA E PSICOLOGIA ENERGETICO VIBRAZIONALE, volume 2, ed. SI.
Dott. Alfonso Guizzardi, psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista
www.alfonsoguizzardi.net
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